L’emergenza sanitaria da virus Covid-19 sta rendendo molto difficile la vita di milioni di famiglie, lavoratori, imprenditori.
I professionisti hanno il dovere morale di tracciare, con competenza e lucidità, un percorso che incoraggi – utilizzando tutti gli strumenti a disposizione – imprese e lavoratori a riprendere il passo una volta superate le restrizioni del momento.
Sono stati chiariti i dubbi sull’estensione, anche ai liberi professionisti, delle misure di sostegno al credito introdotte dal decreto Cura Italia per contenere gli effetti dell’epidemia Covid-19.
Attraverso una delle note esplicative pubblicate sul proprio sito, il M.E.F. precisa che non solo le micro, piccole e medie imprese (P.M.I.), ma anche i liberi professionisti, possono accedere alla moratoria sui prestiti concessi dalle banche.
Non è difficile aspettarsi nelle prossime settimane (salvo auspicabili interventi lampo del governo) questo scenario: centinaia di micro, piccole e medie imprese prive di liquidità potrebbero non riuscire a coprire le valanghe di assegni postdatati emessi mesi fa per assicurare il pagamento di forniture e servizi acquistati in tempi in cui, le restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus, nessuno avrebbe potuto mai prevedere.
Sarà paradossale assistere, da un lato, ad uno scenario in cui aziende completamente chiuse faranno registrare un anomalo incremento della spesa corrente(mi riferisco, naturalmente, a quelle che ancora dispongono di una certa liquidità) e, dall’altro, imprenditori (è chiaro, solo all’apparenza!) sembreranno dei seriali distributori di assegni “a vuoto”.
La comunicazione di Banca d’Italia del 23 marzo 2020, pubblicata oggi sul portale dell’organo di vigilanza, finalmente chiarisce i dubbi sollevati da operatori e imprese.
Fornisce alle banche direttive operative sulla gestione delle segnalazioni in Centrale Rischi di tutte le micro, piccole e medie imprese che si avvalgono della sospensione di mutui, finanziamenti e leasing, e delle altre misure a sostegno della liquidità, previste dal decreto legge Cura Italia per l’epidemia di virus Covid-19.
Il decreto Cura Italia sospende le rate delle cartelle esattoriali fino al 31 maggio 2020. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate Riscossione con i chiarimenti pubblicati sul portale istituzionale.