Decreto Crescita, tutte le novità su Tributi locali.

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Le novità previste dalla Legge di conversione del Decreto Crescita (in G.U. n. 151 del 29 giugno 2019) su IMU, Imposta di Soggiorno, Rottamazione delle ingiunzioni, sospensione delle attività commerciali.

Deducibilità IMU per i beni strumentali dell’impresa fino al 70%.
Nuovi termini per le dichiarazioni IMU e TASI.

A partire da quest’anno è aumentata l’IMU (imposta municipale propria) che, imprese e professionisti, possono dedurre dai redditi e corrisposta per gli immobili strumentali.

L’IMU versata nel 2019 potrà essere dedotta dal reddito dell’impresa o prodotto dall’esercizio di arti e professioni nella misura del 50%. Dal 2020 e fino al 2021 l’IMU deducibile sale al 60% e raggiungerà nel 2022 la misura del 70% di quanto versato.

Sempre in tema di IMU, il Decreto Crescita posticipa il termine per comunicare al Comune l’entrata in possesso di un immobile soggetto all’imposta e le variazioni delle condizioni di possesso del bene.

Dal prossimo anno, la dichiarazione dovrà essere effettuata dal entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui ha inizio il possesso dell’immobile sottoposto all’imposta municipale propria. Stessa scadenza è prevista per la dichiarazione TASI.

Regolamenti e tariffe locali nel portale del federalismo fiscale

Dal 1° gennaio 2020 le delibere di Comuni e Province che regolano i loro tributi (esclusi IMU e addizionali IRPEF), e le relative tariffe, dovranno essere trasmesse al Ministero delle Finanze (M.E.F.) per l’inserimento nel portale del federalismo fiscale.

Comuni e Province dovranno trasmettere i provvedimenti entro il 14 ottobre di ogni anno. Le deliberazioni saranno efficaci solo se, entro il 28 ottobre dell’anno cui fanno riferimento, saranno pubblicate nel portale del federalismo fiscale. In caso contrario si applicano le deliberazioni dell’anno precedente.

I Comuni dovranno trasmettere al M.E.F. anche le deliberazioni relative alla disciplina e le tariffe dell’imposta di soggiorno, il contributo di sbarco ed il contributo di soggiorno per la loro pubblicazione nel portale del federalismo fiscale. Tali provvedimenti saranno efficaci e applicabili solo dal secondo mese successivo alla pubblicazione nel portale.

Stop alle attività commerciali e produttive che evadono i tributi locali

Per contrastare il fenomeno dell’evasione di tributi locali, viene immediatamente concessa ai Comuni la facoltà di adottare regolamenti con cui prevedere che, il rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni e rinnovi di tali titoli, oppure la ricezione di segnalazioni certificate concernenti le attività commerciali e produttive (e loro permanenza in esercizio), siano subordinate alla verifica di regolarità nel pagamento dei tributi locali da parte dei richiedenti.

Sarà interessante monitorare i Comuni per verificare in che modo, nei prossimi mesi, eserciteranno tale facoltà. La formulazione letterale della disposizione é assai ampia e non è previsto alcun rinvio a disposizioni di rango superiore attuative, che sarebbe stato opportuno introdurre, per definirne contorni e limiti applicativi. Per cui, l’esercizio pratico di tale facoltà sarà certamente foriero di abnormità e contenziosi.

Rottamazione delle ingiunzioni fiscali relative a entrate locali

Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni possono deliberare l’attivazione dei meccanismi di definizione agevolata (rottamazione) delle loro entrate (bolli, sanzioni amministrative, ecc.), anche tributarie, recate dalle ingiunzioni fiscali notificate ai contribuenti nel periodo 2000 – 2017.

Gli enti locali possono stabilire il termine di presentazione delle domande di adesione alla rottamazione e le modalità di versamento delle somme definite, anche con pagamento dilazionato. I piani di rateazione potranno avere scadenza massima al 30 settembre 2021.

L’adesione alla definizione agevolata permetterà di pagare solo la quota entrate/tributi, con decurtazione degli interessi e delle sanzioni.

L’adesione sospende i termini di prescrizione e decadenza per la riscossione e impedisce agli enti di attivare le procedure di recupero coattivo dei crediti.

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