I decreti legge Cura Italia e Liquidità prevedono misure per sostenere lavoratori autonomi, professionisti, piccole e medie imprese danneggiate dall’epidemia di COVID19.
Sono agevolazioni basate sull’intervento del Fondo di Garanzia per le P.M.I. e dovrebbero facilitare l’accesso a finanziamenti, microcredito, sospendere le rate di mutui, finanziamenti, leasing, fidi e anticipazioni.
Saranno le banche ed il Fondo di Garanzia delle P.M.I. gli attori incaricati di proteggere le imprese dalla crisi innescata dal coronavirus.
Ho qui sintetizzato le principali misure.
Finanziamenti alle imprese assistiti dal Fondo di Garanzia P.M.I. fino a 5 milioni di euro
Fino al 31 dicembre 2020 i nuovi finanziamenti erogati dalle banche a micro, piccole e medie imprese, rimborsabili fino a 72 mesi, possono essere assistiti dal Fondo di Garanzia per le P.M.I., coperti da una garanzia pubblica fino al 90% dell’accordato.
L’importo erogabile può raggiungere:
- il doppio della spesa salariale annua per il 2019 o per l’ultimo anno disponibile;
- il 25% del fatturato totale nel 2019;
- il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e costi di investimento per i successivi 18 mesi, nel caso di imprese piccole e medie;
- il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e costi di investimento per i successivi 12 mesi, nel caso di imprese con numero di dipendenti fino a 499.
La garanzia può coprire fino a 5.000.000 euro per ciascuna operazione.
Rinegoziazione di finanziamenti alle imprese con incremento di liquidità fino al 10%
Fino al 31 dicembre 2020, micro, piccole e medie imprese possono rinegoziare i finanziamenti già in essere.
L’operazione deve prevedere l’erogazione di credito aggiuntivo nella misura del 10% del debito residuo rinegoziato e può essere assistita dal Fondo di Garanzia per le P.M.I. nella misura dell’80%.
L’importo garantito dal Fondo, per ciascuna impresa, può raggiungere 5 milioni di euro.
Finanziamenti alle imprese fino a 25.000 euro assistiti al 100% dal Fondo di Garanzia per le P.M.I.
Fino al 31 dicembre 2020 sono erogati nuovi finanziamenti bancari, rimborsabili fino a 72 mesi (preammortamento di 24 mesi), alle piccole e medie imprese, persone fisiche che esercitano professioni, arti e mestieri, coperti dalla garanzia del Fondo di Garanzia per le P.M.I., fino al 100% dell’importo finanziato.
Il finanziamento erogabile può raggiungere il 25% dei ricavi del richiedente, come risulta dall’ultimo bilancio o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della richiesta, nel limite massimo di 25.000 euro.
Finanziamenti alle P.M.I. fino a 800.000 euro garantiti al 90% dal Fondo di Garanzia P.M.I.
Fino al 31 dicembre 2020 in favore di imprese con ricavi inferiori a 3.200.000 euro, danneggiate dall’emergenza COVID19, il Fondo di Garanzia per le P.M.I. può concedere una garanzia fino al 90%, che può essere cumulata con altra garanzia a copertura del 10% del finanziamento, concessa da Confidi o altro soggetto abilitato, per finanziamenti di importo fino al 25% dei ricavi del richiedente, ossia fino a 800.000 euro.
Microcredito alle start-up, P.M.I. e professionisti fino a 40.000 euro
È aumentato da € 20.000,00 a € 40.000,00 l’importo dei finanziamenti erogabili per le operazioni di microcredito.
L’operatività di tale incremento (continuano al momento le erogazioni di micro prestiti fino a 20.000 euro) è subordinata all’adozione di un apposito decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Fondo di Garanzia P.M.I., chi può accedere alle agevolazioni?
Sono escluse dalle agevolazioni assistite dal Fondo di Garanzia per le P.M.I. finora esaminate, le imprese che presentano esposizioni debitorie in “sofferenza”.
Sono escluse anche le imprese che, alla data del 31 gennaio 2020, già presentavano esposizioni classificate “inadempienze probabili” o “scadute o sconfinante deteriorate”.
Finanziamenti alle imprese assistiti da garanzie SACE
Attenzione!
L’accesso alle garanzie SACE presuppone che, l’impresa richiedente, abbia esaurito il plafond massimo disponibile per ottenere coperture da parte del Fondo di Garanzia P.M.I.
Fino al 31 dicembre 2020, le imprese di qualsiasi dimensione, i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti titolari di partita i.v.a., possono accedere a finanziamenti di durata fino a 6 anni con possibilità di avvalersi di un preammortamento fino a 24 mesi.
L’importo del prestito non può superare il maggiore tra i seguenti elementi:
- 25% del fatturato annuo dell’impresa relativi al 2019, come risultante dall’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale;
- il doppio dei costi del personale dell’impresa relativi al 2019, come risultanti dall’ultimo bilancio ovvero da dati certificati se l’impresa non ha approvato il bilancio.
La garanzia copre i seguenti importi del finanziamento erogato:
- 90% dell’importo del finanziamento per imprese con meno di 5000 dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro;
- 80% dell’importo del finanziamento per imprese con valore del fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro o con più di 5000 dipendenti in Italia;
- 70% per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi di euro.
Attenzione!
Non possono accedere alle agevolazioni le imprese che, alla data del 31 dicembre 2019, risultavano classificate come “imprese in difficoltà” oppure le imprese che, alla data del 29 febbraio 2020, presentavano “esposizioni deteriorate”.
Coronavirus: come sospendere mutui, finanziamenti e leasing
La possibilità di accedere alla moratoria è concessa alle micro, piccole e medie imprese ed anche ai liberi professionisti.
E’ necessario attestare alla banca, mediante autocertificazione, di aver subito una riduzione, parziale o totale, dell’attività in conseguenza dell’epidemia da COVID-19.
Le imprese interessate possono fruire delle seguenti misure di sostegno:
- le aperture di credito a revoca e prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti già esistenti al 29 febbraio 2020, sia per gli importi utilizzati che per importi non utilizzati, non possono essere revocate, neppure in parte, fino al 30 settembre 2020;
- i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020, sono prorogati fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni contrattuali;
- il pagamento delle rate di mutui, finanziamenti e canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020, è sospeso fino al 30 settembre 2020 .
Il piano di rimborso di rate e canoni sospesi sarà nuovamente rinegoziato con la banca, con decorrenza successiva al 31 settembre 2020, senza alcun onere aggiuntivo.
Nel richiedere la sospensione, l’impresa può optare per la sospensione anche della sola quota capitale.
Sospensione di mutui e finanziamenti con rate scadute da non più di 90 giorni
Con circolare del 28 marzo 2020 ABI ha precisato che l’accesso alla moratoria spetta anche alle imprese che abbiano rate scadute, oppure sconfinamenti, da non più di 90 giorni alla data di presentazione della richiesta.
La sospensione dei mutui, finanziamenti e leasing non pregiudica la Centrale Rischi Banca d’Italia
L’accesso alle moratorie non influisce sulla Centrale Rischi di Banca d’Italia dell’impresa richiedente. Su questo argomento puoi leggere il mio approfondimento cliccando su questo link: https://bit.ly/2V4gVFD
Dato che l’epidemia da COVID-19 è riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell’economia, può ricorrere alle moratorie anche l’impresa anche se ha già ottenuto misure di sospensione o ristrutturazione dello stesso finanziamento nell’arco dei 24 mesi precedenti.
Coronavirus. Scarica la scheda: le agevolazioni per la liquidità di P.M.I. e professionisti
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