Notifica accertamenti e cartelle esattoriali per compiuta giacenza: che cos’è?

In tema di notifica di atti fiscali tramite posta (avvisi di accertamento, cartelle esattoriali, intimazioni di pagamento, preavvisi di fermo, preavvisi di iscrizione ipotecaria, ecc.) se il destinatario è temporaneamente assente, la notifica si considera perfezionata dopo dieci giorni dal deposito dell’atto presso l’Ufficio Postale (la cosiddetta “compiuta giacenza”).

Con l’ordinanza n. 26371 del 29 settembre 2025 la Corte di Cassazione ha ancora una volta spiegato che per le notifiche effettuate dall’Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate – Riscossione via posta si applica la normativa del servizio postale ordinario: non è necessario che alla notifica provveda l’Ufficiale Giudiziario.

Notifica per compiuta giacenza: che cosa significa?

Devi sapere che l’Agenzia delle Entrate e di Riscossione per notificare i loro atti (come accertamenti, cartelle di pagamento, preavvisi di fermo amministrativo ecc.) utilizzano spesso il servizio postale diretto.
Perciò, quando il postino arriva e non trova nessuno a casa, lascia un avviso di giacenza dell’atto da consegnare presso l’Ufficio Postale e scatta la regola della cosiddetta “compiuta giacenza”.

Cosa succede se non ritiro un accertamento o una cartella esattoriale in giacenza?

In pratica, se non vai a ritirare la raccomandata, l’atto si considera notificato una volta trascorsi dieci giorni dal deposito dell’atto presso l’Ufficio Postale. Scaduti i dieci giorni per legge (e quindi anche per il fisco) la notifica è “perfetta” e pienamente valida, anche se non hai materialmente preso visione del documento.

Non ritirare l’atto in giacenza non ti salva: il termine per impugnarlo inizia a decorrere egualmente!

Compiuta giacenza: cos’è il mancato ritiro per “causa non imputabile”?

Non tutto è perduto però. Nonostante la rigorosità di questa regola, la legge prevede un “paracadute”.
Puoi chiedere la cosiddetta “rimessione in termini” se riesci a dimostrare, anche con indizi, di non aver avuto conoscenza effettiva dell’atto per una causa a te non imputabile. Ma si tratta di una prova difficile da fornire.
Evitare di ritirare un atto in giacenza non è una “causa non imputabile” e quindi scusabile, è una scelta.

Se hai un avviso di giacenza, agisci immediatamente. Ritirare l’atto ti darà il tempo di difenderti e la gestione delle notifiche fiscali è piena tecnicismi che richiede una competenza specifica.

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